“Stop alle discriminazioni tra i docenti delle scuole paritarie e i loro colleghi delle statali”. E’ la richiesta contenuta nell’interpellanza presentata da Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia-Sardegna al ministro della Pubblica Istruzione. Cappellacci cita i concorsi per il reclutamento del personale docente, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 28 Aprile: “Mentre per i tre primi concorsi si fa riferimento, tra i requisiti di partecipazione, al servizio prestato presso il sistema scolastico nazionale, tale collegamento viene meno invece nella procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno, la cui partecipazione è riservata esclusivamente ai docenti che hanno maturato i titoli di servizio nelle scuole pubbliche statali, con esclusione dei docenti con titoli maturati nelle scuole pubbliche paritarie. Viene così tradito quel riconoscimento di uguaglianza contenuto nell’articolo 1, comma 1, della legge n. 62 del 2000, che recita: ‘Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 33, secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali. La Repubblica individua come obiettivo prioritario l’espansione dell’offerta formativa e la conseguente generalizzazione della domanda di istruzione dall’infanzia lungo tutto l’arco della vita’. Cappellacci denuncia anche un’altra contraddizione: “Dal momento che il punteggio maturato nel sistema scolastico pubblico paritario è riconosciuto dal Ministero ai docenti iscritti nelle graduatorie di istituto (le graduatorie scolastiche dei «precari»), lo stesso punteggio non può ‘scomparire’ quando si tratta di bandire i concorsi straordinari e neppure, una volta avvenuto il passaggio di ruolo, nella ricostruzione della carriera”. Da qui le richiesta al ministro: un intervento in autotutela, al fine di scongiurare quella che appare all’interpellante un’ingiusta e illegittima discriminazione tra docenti delle scuole statali e docenti delle scuole paritarie, correggendo la procedura concorsuale straordinaria. L’esponente azzurro domanda anche quali azioni intenda porre in essere per garantire che il principio di parità tra le istituzioni scolastiche del sistema nazionale si traduca in concreto anche nella parità di diritti dei lavoratori, in particolare del corpo docente delle scuole pubbliche paritarie. Infine, la richiesta di eliminare l’ingiusta discriminazione, anche nella ricognizione delle carriere, tra docenti di ruolo con titoli pre-ruolo maturati nella scuola pubblica statale e i loro colleghi con titoli maturati nella scuola pubblica paritaria.FacebookTwitterEmailShare