Il G7 Salute è stato un grande successo della Presidenza italiana: con la guida meticolosa del Ministro Schillaci, il G7 raccoglie la sfida del nostro tempo: ripartire da dove il mondo si è fermato per configurare un pieno ed effettivo diritto alla Salute. Come ha evidenziato il Ministro, parliamo di un unico ecosistema, che abbraccia la salute umana, quella animale e quella dell’ambiente. Per questo occorre proseguire nelle politiche “One Health” e cooperare per raggiungere traguardi comuni. Il diritto alla salute comincia dalla prevenzione, attraverso la promozione di stili di vita sani e l’incoraggiamento delle adesioni agli screening, perché così non solo si mantiene il più possibile il cittadino in salute, non solo si rende attivo l’invecchiamento ma si rende altresì più sostenibile il sistema sanitario. Grazie all’innovazione e alla tecnologia possiamo inoltre attenuare le disparità sociali e geografiche, garantendo un servizio calibrato sul fabbisogno delle comunità e delle persone. Per questo anche l’intelligenza artificiale deve essere vista come un’opportunità che moltiplica e non sostituisce il fattore umano e professionale. Il G7 ha affrontato anche la grande questione della resistenza agli antibiotici. In questo campo l’Italia intende recitare un ruolo da protagonista con una partnership che vede un investimento di 21 milioni e con incentivi alla ricerca, fondamentale per assicurare le cure più moderne ai pazienti. Ma, soprattutto, con il G7 di Ancona si consolida una consapevolezza fondamentale: quella per un pieno ed effettivo diritto alla salute è una sfida globale, che richiede l’impegno e la cooperazione di tutti.