Questa mattina, durante la mia partecipazione alla trasmissione “Restart”, andata in onda su RAI3, ho voluto sottolineare un aspetto molto importante. Lavoriamo per uscire da una “tempesta perfetta”, causata da anni di tagli e da un incremento del fabbisogno di servizi sanitari per via dell’invecchiamento della popolazione. Oltre alle sforbiciate dissennate, si soffrono oggi gli effetti di una mancata programmazione che riguarda, in particolare, il personale. Nonostante viviamo un’epoca di sacrifici, anche in questa manovra aumenteremo le risorse per il servizio sanitario nazionale, con un investimento che potrebbe superare i 3 miliardi, ben oltre i 2 previsti inizialmente e le stime rispetto al PIL del Governo Draghi. Sono risorse prevalentemente destinate ad un piano di assunzioni, all’incremento delle indennità, a valorizzare le specializzazioni che oggi soffrono maggiori difficoltà. Già il decreto delle liste d’attesa prevede uno sblocco delle assunzioni e i suoi effetti si vedranno a breve. Non è pensabile che misure di tale portata innovativa possano espletare efficacia nel momento in cui avviene la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Su queste azioni auspichiamo che si vada oltre le strumentalizzazioni e le accuse infondata a un Governo, che ha dedicato al Servizio Sanitario Nazionale il finanziamento più imponente mai visto, soprattutto da chi in passato ha operato tagli scriteriati, e che si trovino momenti di condivisione.

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