Di fronte all’emergenza lingua blu, l’unica “risposta” che finora sembra arrivare dalla Giunta Todde è una serie di interventi poco concreti, se non addirittura imbarazzanti. La recente proposta dell’assessore alla Sanità di raffreddare i bacini idrici con azoto liquido, ad esempio, ha destato stupore tra operatori e allevatori.

Più preoccupante ancora è quello che appare un tentativo di “congelare” la realtà dei dati: è emersa una lettera indirizzata ai veterinari che invita a non registrare un numero “eccessivo” di capi morti. Di fronte a una crisi sanitaria che richiede azioni immediate e trasparenza, c’è da chiedersi: l’obiettivo è trovare soluzioni o solo modellare i numeri per esigenze di comunicazione politica?

Questa situazione rischia di minare la fiducia nel sistema e risulta irrispettosa nei confronti di chi, come i veterinari sul campo e gli allevatori, affronta quotidianamente le conseguenze dell’epidemia. Nonostante le ripetute richieste di intervento, sottolineate anche dalle associazioni di categoria, i danni erano già evidenti mesi fa e nel frattempo l’epidemia continua a diffondersi senza che la Giunta prenda provvedimenti risolutivi.

La domanda ora è inevitabile: quanto ancora dovranno aspettare gli allevatori per vedere un piano d’azione concreto?

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