L’avevamo detto: stanno facendo il funerale alla continuità territoriale aerea. Nessuna garanzia sulle frequenze, prezzi più alti per i residenti, niente tariffa unica, nessuna prospettiva per le cosiddette “rotte minori” (Verona, Napoli, Bologna e Torino). Si è aggiunta un’altra mazzata che taglia fuori Cagliari dalle rotte internazionali: senza il “code sharing” un sardo che vuole raggiungere una rotta internazionale o un visitatore che vuole venire nella nostra isola devono fare 2 biglietti, imbarcare i bagagli, scaricarli e ricaricarli sul secondo volo, superare due volte i controlli. Un semplice ritardo, tutt’altro che raro, può compromettere l’intero itinerario. Oppure indurre un turista a scegliere dall’inizio una meta più comoda…

Ora scoppia anche il caso degli orari dei voli da e per Alghero.

E’ curioso confrontare le dichiarazioni dell’assessore di dieci giorni fa con quelle di oggi.

Il 9 Ottobre ostentava ottimismo e rivendicava tutti i meriti: “Siamo soddisfatti, la nostra formula ha funzionato (…). Nessuno riponeva fiducia sulla scelta di preferire una procedura ordinaria a quella straordinaria e invece i fatti ci hanno dato ragione”.

Oggi, sullo stesso quotidiano, quella che era una mossa geniale è diventata una colpa del passato: “E’ l’ennesima criticità che ci troviamo a dover affrontare (…) Fin dal primo giorno stiamo lavorando per azzerare le storture che ci siamo ritrovati tra le mani”.

Cara assessore, il giochino stile “specchio riflesso” tra centro-destra e centro-sinistra non ci ha mai appassionato. Ci interessano i risultati e vediamo invece una grande confusione. Si metta d’accordo con se stessa e cerchi di trovare su una questione fondamentale per la nostra isola una linea coerente, credibile e di tradurla in atti concreti.

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