“La democrazia vive nel dialogo. E il dialogo comincia sempre dall’ascolto.” Aldo Moro

Viviamo in un tempo in cui la voce più importante – quella di chi vive e lavora ogni giorno nei luoghi della cura – rischia troppo spesso di restare inascoltata. Ed è per questo che abbiamo voluto compiere un gesto semplice ma potente: metterci in ascolto.

Il 25 settembre 2024, la XII Commissione Affari Sociali della Camera ha deliberato l’avvio di un’indagine conoscitiva sul riordino delle professioni sanitarie. Quindici sedute, oltre cinque mesi di lavoro, sessantadue audizioni. Un percorso che ha coinvolto rappresentanti degli Ordini, Federazioni nazionali, sindacati, enti istituzionali, mondo accademico e scientifico.

Non si è trattato di una semplice procedura. È stato un vero e proprio esercizio di democrazia. Abbiamo raccolto analisi, proposte, testimonianze. Ma soprattutto, abbiamo ascoltato il battito profondo del nostro Servizio Sanitario Nazionale, attraverso le voci di chi ogni giorno lo tiene in piedi.

Da questo lavoro nasce oggi un documento che rappresenta molto più di una sintesi tecnica. È una fotografia dettagliata delle criticità, delle potenzialità e delle urgenze del mondo delle professioni sanitarie. Un mondo vasto, dinamico, fondamentale, che conta oltre 1,5 milioni di professionisti suddivisi in 31 professioni riconosciute, con nuove figure – come l’osteopata – in via di istituzione.

Tuttavia, questa realtà così centrale per la salute del Paese è ancora regolata da una normativa stratificata, incompleta, frammentata. Le carenze di personale, le disuguaglianze territoriali, le difficoltà di carriera, la mancanza di percorsi formativi e retributivi adeguati: tutto ciò ci è stato raccontato con lucidità e forza morale.

Non possiamo più permetterci di rimandare. Questa indagine non resterà nei cassetti. Deve diventare la base per una riforma organica, strategica, lungimirante. Una riforma capace non solo di mettere ordine, ma di valorizzare e proiettare nel futuro l’intero comparto delle professioni sanitarie.

Perché senza un investimento serio nelle persone che curano, non può esserci un Servizio Sanitario Nazionale sostenibile. Non può esserci una sanità di prossimità. Non può esserci equità nel diritto alla salute.

Oggi, più che mai, serve un grande patto nazionale sulle professioni sanitarie: un’alleanza che metta al centro la formazione, la programmazione, la valorizzazione e la partecipazione attiva di chi opera sul campo, con il contributo di tutti – dalle rappresentanze professionali ai parlamentari, dai funzionari della Commissione al Ministero della Salute. Un vero gioco di squadra.

Perché chi ascolta davvero, non può far finta di niente. Chi ascolta, agisce. E chi agisce, costruisce futuro.

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